Nato in Piemonte, a Fossano, il 15 marzo 1920 ed è morto a Orbetello, Toscana, il 5 luglio 2004.
Dopo un’infanzia serena in una cittadina di provincia, durante la guerra rifiuta di aderire alla repubblica fascista e per due anni viene internato in diversi lager della Germania nazista. Rimpatriato alla fine della guerra, si laurea all’Università di Torino con una tesi su G. B. Shaw e, dopo tre anni di insegnamento, trascorre un lungo periodo in Guatemala, dove è addetto culturale presso l’ambasciata italiana e lettore d’italiano all’Università. I primissimi premi lo inducono a rientrare in Italia, dove durante la sua assenza è stata rappresentata la sua prima opera: “Teresina”. Inizia così una carriera prestigiosa e i suoi testi vengono messi in scena dalle compagnie più importanti del momento. Autore teatrale particolarmente prolifico, ha scritto numerosi testi, richiesti in patria ma soprattutto all’estero, rappresentati con successo non solo nelle grandi capitali europee ma anche in Giappone ed in America. Entrato in RAI poco dopo la sua creazione, è stato sceneggiatore ed addetto alla produzione di grandi romanzi adattati per il piccolo schermo. Come delegato di enti internazionali ha partecipato ad importanti convegni culturali in tutte le parti del mondo. L’interesse per il suo teatro è ancora vivissimo in molti paesi dove le sue opere vengono accolte con grande favore dal pubblico e dalla critica.
Commediografo versatile e prolifico, con le sue opere ha accompagnato l’evoluzione storica e sociale della seconda parte del novecento, osservando la realtà con sottile ironia e moderato pessimismo. Con i suoi testi è passato dal simbolismo al neorealismo, dal surrealismo intimista al teatro della crudeltà e dell’assurdo, sintonizzandosi perfettamente con le diverse tendenze che si sono manifestate nel mondo della scrittura teatrale. La sua produzione è cominciata con opere di impegno sociale (osteggiate dalla censura dell’epoca) per continuare con lavori apparentemente più sorridenti, ma che costituiscono sempre una critica ironica e graffiante del costume e del modo di vivere del nostro tempo. Oltre che in Italia, le opere di Aldo Nicolaj continuano ad essere molto rappresentate all’estero, i suoi testi sono tradotti in 25 lingue. In Russia, “Classe di ferro” e “Farfalla… farfalla…” sono considerati quasi dei classici e vengono continuamente rappresentati. ”Il mondo d’acqua” è uno dei pochi testi italiani andati in scena con successo a Tokio, “Non era la quinta era la nona” è stato in scena per anni in Argentina, i suoi monologhi sono recitati dalle più grandi interpreti della scena internazionale.
(Biografia dell'autore tratta dal sito www.aldonicolaj.com)